L’OMS LANCIA L’ALLARME ARIA INQUINATA

In Europa si muore per la costante esposizione a sostanze tossiche.
In pianura padana l’aria più inquinata d’Europa

Secondo il rapporto “Qualità dell’aria in Europa. Rapporto 2018” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente di Copenaghen (AEA), nel Vecchio continente 3,9 milioni di persone abitano in aree in cui i limiti dei principali inquinanti dell’aria sono costantemente superati. Fra queste, la sconcertante percentuale del 95% vive nel Nord Italia.

Soprattutto a causa della situazione particolarmente critica riscontrabile nella Pianura padana, il nostro Paese è al primo posto in Europa per numero di morti da biossido di azoto (20.500 vittime) e da ozono (3.200) e al secondo posto- fa peggio solo la Germania- per i decessi causati dall’inquinamento da Pm2.5 (60.600).

In Italia, nel 2015, l’esposizione al particolato ha determinato la morte prematura di 422 mila persone. Oltre ai danni indiretti derivati dalla compromissione di risorse ed ecosistemi, i dati sottolineano come l’inquinamento da particolato, ozono troposferico e biossido di azoto diminuisca le aspettative di vita, causi o aggravi problemi respiratori, favorisca le malattie cardiovascolari, concorra all’insorgere di diverse tipologie di cancro.

Un’epidemia silenziosa, che sta inesorabilmente facendo il suo corso e che non risparmia i più piccoli. Il rapporto “Air pollution and child health: prescribing clean air”, redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione della prima Conferenza Globale sull’inquinamento dell’aria e la salute (Ginevra, 30 ottobre – 1 novembre 2018), è chiaro e inesorabile: il 93% dei ragazzi al di sotto dei 15 anni è esposto a livelli di polveri sottili superiori a quelli previsti dalle linee guida sulla qualità dell’aria. L’OMS calcola, inoltre, che nel 2016 siano morti 600 mila bambini a causa di infezioni respiratorie provocate dai veleni presenti nell’aria e anche in questo caso, purtroppo, l’Italia si distingue in negativo, con il 98% dei bambini esposti a livelli troppo alti di polveri ultrasottili.

I processi industriali maggiormente responsabili del deterioramento della qualità dell’aria sono principalmente quelli legati alla combustione, responsabili delle emissioni di ossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto, Pm, etc. Ci sono però molti altri processi critici nel mondo dell’industria e dell’artigianato e gli inquinanti emessi sono i più svariati (solventi, nebbie acide, polveri di metalli e molto altro…). In campo industriale le emissioni sono fortemente regolamentate e per questo le industrie devono utilizzare dei sistemi di abbattimento degli inquinanti che variano in base agli inquinanti stessi.

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